Rivoluzionario russo. Prese parte sin dalla prima giovinezza all'attività
rivoluzionaria e fu vicino a Lenin con cui lavorò nell'Unione di lotta
pietroburghese. Nel 1898 fu condannato al confino nella Russia settentrionale,
ma non abbandonò l'attività cospirativa. A partire dal 1911,
quando Lenin fece ritorno dall'esilio in Siberia e intraprese l'opera di
riorganizzazione del Partito socialdemocratico, fu tra i suoi più stretti
collaboratori e lo raggiunse all'estero per dar vita al nuovo giornale fondato
da Lenin, "Iskrà" (La scintilla), il cui primo numero
uscì nel dicembre 1900. Negli anni seguenti andò tuttavia
allontanandosi dalle posizioni leniniste e, al congresso socialdemocratico del
1903, si pronunciò contro gran parte delle tesi presentate da Lenin,
schierandosi, insieme con Martov, coi menscevichi. Al congresso di unificazione
tra le due correnti socialiste, bolscevica e menscevica, svoltosi a Stoccolma
nel 1906, entrò a far parte del comitato centrale del partito, insieme ad
altri sei menscevichi, e svolse la sua attività in Russia. Dopo la
Rivoluzione bolscevica del 1917 abbandonò ogni attività politica
(1869-1934).